- La cappella sistina peruviana - Passando da diversi paesi, tutti specializzati in qualcosa (c'è quello delle cipolle, quello delle fave, del pane, del maiale, del cuy, delle tegole e quello delle trote..), arriviamo a Andahuaylillas, famosa per la sua chiesa denominata la cappella sistina del Perù per via del soffitto e le pareti riccamente decorati. E in effetti bisogna ammettere che fa il suo effetto.. Qui vicino ci sono anche dei resti inca, ma non rimane molto. Si tratta di Pikillacta. C'è da sottolineare, poi, che i peruviani hanno uno strano concetto del preservare i beni culturali: a quanto pare li ricostruiscono. L'avevamo visto anche agli anelli terrazzati (quelli col microclima). Usano le pietre originali, sì, ma in pratica non è che è proprio tutto tutto come l'avevano fatto gli inca... A dire il vero l'abbiamo fatto anche noi con la volta di Assisi, diciamolo. Forse perchè perdere una cosa preziosa fa molto più dispiacere che perderne solo un po'.. ::: - Il tempio dell'acqua - L'ultima tappa archeologica di oggi è Tipón, un enorme piazzale a terrazzoni con fontane e ruscellini che si diramano dalla fonte principale e seguono i perimetri dei gradoni. ::: Una volta tornati a Cuzco, visitiamo il museo inca della città e poi ci dividiamo di nuovo: la maggior parte di noi va a visitare un orfanotrofio, mentre io opto per il teatro, dove si tiene uno spettacolo di danze tipiche dei nativi. E la sera.. spettacolo pirotecnico!! Non ricordo cosa si festeggiasse, ma anche qui usano le torri che si accendono un po' alla volta. Hanno qualche variante rispetto a Huari, tipo che le torri vengono accese di piano in piano, mentre a Huari, una volta avviato, procedeva tutto "in automatico", e tipo che ad un certo punto una specie di toro sputafiamme correva tra il pubblico seminando scintille, ma è stato suggestivo allo stesso modo. E domani si attraversa la valle sacrada. ::: |
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